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Occhio all’INCI: orientarsi fra falsi miti e normative

di rén collective

Di Eleonora Gavino

Art. 21/2019 – Responsabile editoriale: Lorenza Vacchetto


INCI è ormai una parola di uso comune, soprattutto quando si parla di cosmetici. Ma cos’è esattamente l’INCI?

 

Un acronimo inglese che riassume International Nomenclature of Cosmetic Ingredients ovvero la lista degli ingredienti che compongono un prodotto cosmetico. Questa lista viene stilata secondo le indicazioni della legge vigente, il REGOLAMENTO (CE) n. 1223/2009 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO.

Vengono elencati tutti gli ingredienti che compongono il prodotto cercando di tutelare la segretezza della formula, non dichiarando le percentuali utilizzate nella formulazione.

 

 

Leggere l’INCI è facile, basta conoscerne le regole in dettaglio:

  • Ordine decrescente di concentrazione fino all’1%. Ogni ingrediente viene citato in ordine decrescente, quindi al primo posto compare l’ingrediente presente in maggior quantità e così via fino alla concentrazione dell’1%, al di sotto della quale i componenti citati possono comparire anche in ordine sparso.

 

 

  • Scritto in una lingua definita universale.
    • Latino per tutti gli ingredienti di origine botanica o presenti in farmacopea con specificazione della parte della pianta utilizzata in inglese e, a volte, può comparire tra parentesi il nome della pianta in inglese Es. Zingiber Officinale (Ginger) Root Extract
    • Francese solo per la parola “parfum” (fragrance).
    • Inglese per tutti gli altri ingredienti (es. Sodium Hyaluronate)
    • Nomenclatura Colour Index per i coloranti. Costituita dalla sigla C.I. seguita da un numero di riferimento al colore di cinque cifre comprese tra 10000 e 79999.
  • Asterischi. Servono a indicare prodotti biologici ma non sono obbligatori, aiutano perlopiù a riconoscerli soprattutto nei prodotti che ne rivendicano la presenza.

 

 

  • Per “parfum” (fragrance) si intende una miscela di oli essenziali o componenti sintetici o entrambe che non verrà dichiarata, sempre per tutela al segreto della formula. Però gli allergeni presenti al suo interno compaiono; infatti, secondo il regolamento, i componenti che vengono individuati come potenziale causa di reazioni allergiche hanno l’obbligo di indicazione, seguendo due limiti di concentrazione riferiti al prodotto finito in dipendenza dal fatto che il prodotto venga o meno risciacquato dopo la sua applicazione sulla pelle: 0.01 % per i prodotti “da risciacquare” e 0.001 % per i prodotti “senza risciacquo”.

 

Queste sono le istruzioni per sapere leggere l’INCI. Ma a cosa serve conoscere gli ingredienti di un cosmetico?

 

Saper leggere l’INCI è utile a capire la composizione di un prodotto cosmetico e quindi:

  • a sapere se contiene qualcosa a cui siamo sensibili o addirittura allergici;
  • a distinguere se quando compare sulla confezione il termine “naturale”, “bio” o “eco” si stia parlando dell’origine di un unico componente, della parzialità o totalità della formula;
  • a capire – più o meno – in che quantità un determinato ingrediente è presente nella formulazione, cosa che a volte può essere utile ai fini della valutazione della qualità del prodotto.

 

 

La lista degli ingredienti in etichetta è infatti uno strumento per consumatore per scegliere un prodotto basandosi su ciò che esso contiene ma non sulla sua qualità o sulla sua efficacia.

Sfatiamo ancora qualche mito:

Qualità.

Non sempre “naturale” significa “di qualità” e non sempre “chimica” significa “difetto”. Ci sono prodotti naturali che senza processi chimici non potrebbero essere utilizzati: ad esempio l’olio essenziale di molti agrumi, in particolare il bergamotto, è ricco di furocumarine, sostanze organiche naturali sì, ma anche tossiche e fotomutabili. Questi oli vengono defurocumarinizzati tramite processi chimici per poterli utilizzare nei prodotti cosmetici.

 

 

Non sempre caro significa di miglior qualità.

Il prezzo di un cosmetico dipende infatti da tutto il processo di produzione e dal posizionamento del marchio, non solo dalla formula. Si parte sì dagli ingredienti ma si passa per la difficoltà di formulazione – se sono stati fatti test specifici sul prodotto per comprovarne l’efficacia – o – se ci si basa su dati bibliografici – dalla scelta del packaging, alla quantità di produzione, al marchio – ebbene sì, si acquista anche quello! – ed ancora altre innumerevoli variabili.

Efficacia.

La presenza di uno o più ingredienti specifici non dimostra l’efficacia di un prodotto. Questa dipende dalla concentrazione degli attivi, se vengono integrati nella formula nella percentuale di uso consigliata per svolgere la propria azione o se sono inseriti per poterne dichiarare la presenza.

L’efficacia è condizionata anche dal veicolo del principio attivo. Ci sono infatti ingredienti che, pur avendo un’attività documentata, da soli non sono efficaci ma hanno bisogno di una formula con all’interno altri ingredienti che li veicolino e ne permettano l’azione.

 

Saper leggere l’INCI è importante ma non basta per valutare un cosmetico. Non dà informazioni sulla formulazione completa, non ci parla della texture, dell’assorbibilità, dell’effetto sulla nostra pelle, se ha un profumo che suscita in noi una bella sensazione o una sgradevole. Questo tipo di valutazioni sono possibili solo provando il prodotto.

 

Immagini: Pinterest

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