Considero Valore: ‘‘ogni abito è una storia che vuole continuare’’. Un giorno con Humana Vintage Milano
di rén collective
Di Lorenza Vacchetto
Art. 24/2019 – Responsabile editoriale: Lorenza Vacchetto
C’è una bellezza difficilmente afferrabile a parole nel realizzare una consulenza d’immagine per qualcun altro, donna o uomo che sia. Va oltre il business. Riguarda il prendersi cura ed entrare in breve tempo a contatto con le caratteristiche individuali, i valori e gli obiettivi di chi si rivolge ai miei servizi. Non è il fattore estetico, è la persona. Non si tratta di mostrargli in quale modo sia meglio vestirsi, ma di rendere l’altro consapevole della propria unicità portandolo ad accorgersene in prima persona.
Considero Valore: l’attenzione alla Persona
I consumatori chiedono ormai con maggiore attenzione una sostenibilità quotidiana e personale, vissuta in chiave emozionale e arricchita di valenze estetiche. Una sostenibilità che non comprometta la bellezza. Con Valore, il mio progetto di consulenza d’immagine consapevole, accompagno le persone a esprimere ciò che sono autenticamente, per ri-conoscersi e valorizzarsi in modo durevole, oltre le mode e le tendenze. Sostengo l’importanza di conoscere se stessi come principio necessario per elaborare un’immagine personale di successo, spostando l’attenzione dai concetti di “giusto” e “sbagliato” verso le sensazioni che una scelta di abbigliamento comunica.
Considero Valore: vestire consapevole
Per questo è importante chiedersi sempre: da dove vengono gli abiti che indossiamo? Chi li ha prodotti? Qual è la storia del territorio in cui sono nati?
Più lineare e trasparente è questo percorso, tanto più forte sarà il messaggio che un abito potrà portare con sé.
Fibre e segni, tessuti e significati, funzionalità ed estetica: sono gli elementi materiali e immateriali che l’industria della moda riesce a combinare in un unico prodotto, creando valore. Si può dire che il concetto di ‘sostenibilità’ così come accennato in precedenza nasca, in un certo senso, dalla necessità istintuale dell’essere umano di considerare ogni risorsa accanto a sé come preziosa e unica, già predisposta in natura al suo stesso riuso e, eventualmente, al suo riciclo.
In questo senso, ogni fibra vegetale o animale, pellame, metallo o altra materia prima sono e restano (attraverso l’uso, il riuso e il riciclo) parte del ciclo della natura.
Scegliendo di dire no a un sistema di abbigliamento di fatto insostenibile e di essere più attenti a quali prodotti o brand si acquistano è possibile imporre uno stop al circuito – vizioso – della fast fashion. Se è vero che la moda è una delle forme più intime di self expression, allora, di questi tempi, non avrebbe senso se l’armadio di ognuno di noi non riflettesse il nostro impegno ecologico.
É proprio sulla scia di questo pensiero che Betty Senatore, nota speaker di Radio Capital, ha scelto di rivolgersi al team di rén per una consulenza personalizzata alla ricerca dei look che la accompagneranno nelle sue prossime interviste radiofoniche e eventi.
Nell’abbozzare i look che avrebbero accompagnato Betty, desideravo per lei qualcosa di originale, di carattere e ricercato. Dove dirigerci quindi per la nostra giornata di shopping consapevole? La risposta non si è fatta attendere: Humana Vintage.
Considero Valore: ‘‘ogni abito è una storia che vuole continuare’’ – Humana People to People
Sabato 16 Novembre, direzione Milano. Parto diretta allo store Humana Vintage De Amicis insieme a Francesca – prezioso tramite fra le parti, l’intuizione di portare Betty da Humana Vintage è stata sua – che mi affiancherà durante l’incontro di personal styling.
Ora vi starete chiedendo, perché proprio Humana?
Crescono esponenzialmente nuovi modelli di business in grado di contemplare le esigenze sociali e ambientali, favorendo lo sviluppo dell’economia circolare nella moda. In che modo? Immettendo nel mercato un bene che è già stato prodotto, riducendone così l’impatto sull’ambiente, e rendendolo nuovamente accessibile superando il principio di proprietà tradizionalmente inteso. É il caso delle realtà dell’usato e di quelle che mettono al centro della dinamica economica le pratiche circolari di dono, riqualifica e riuso. è il caso di Humana People to People – organizzazione umanitaria impegnata nella raccolta di indumenti usati – che, in anticipo sulle nuove tendenze di acquisto, ha creato una catena di negozi di abiti second hand (capi attuali per donna, uomo e bambino) e vintage (dagli anni ’60 -’90) a prezzi contenuti e accessibili attiva ormai da oltre 10 anni, fra Italia ed Europa.
L’arrivo nello store
Arrivate nello store, veniamo accolte poco dopo da Luca Gilardi, Unit Manager Shop di Humana People to People Italia, che con grande slancio, e dati alla mano, ci illustra i progressi conquistati negli anni dal progetto Humana. Solo nel 2018 sono stati raccolti e valorizzati da Humana Italia 22.923.901 chili di abiti, circa l’8,8% in più rispetto al 2017. Una cifra impressionante, che assume dimensioni ancora maggiori se consideriamo quanti capi di abbigliamento possiede ognuno di noi nel proprio armadio.
Unicità dello stile e rapporto qualità – prezzo sono le parole chiave dell’esperienza di acquisto nei negozi Humana, da sempre impegnata a creare un cambiamento autentico e sostenibile, garantendo alle persone che donano i propri abiti usati massima trasparenza e certezza della destinazione per finanziare interventi di sviluppo nel Sud del mondo e azioni sociali in Italia.
Informazioni, queste, tutte verificabili nel Bilancio di Sostenibilità 2018 – da non perdersi la lettura del ‘’Rational del gomitolo’’ – premiato inoltre all’ultimo ASviS – Festival dello Sviluppo Sostenibile.
Luca ci racconta di come ogni capo che arrivi sugli scaffali di Humana venga sottoposto prima a un’accurata selezione e a un rigoroso processo di igienizzazione. Quegli abiti che poco dopo avremmo fatto scorrere tra le mani sono il frutto di un’accurata selezione in cui si possono scovare ancora tesori insperati con stoffe di prima qualità. Capi irripetibili, perché pezzi unici, che con un piccolo gesto contribuiscono ad offrire un grande aiuto. Vien da pensare che il nome ‘Humana’ non potrebbe essere più adatto.
Considero Valore: il racconto autentico attraverso la consulenza
Ecco finalmente che Betty arriva in negozio. Confesso, non vedevo l’ora di scoprire i suoi colori – chi è del mestiere mi capirà – e l’incontro con lei mi ha subito dato una piacevole conferma. Betty indosserebbe a meraviglia i colori appartenenenti alla stagione cromatica Autumn Warm, ed è su questa palette che ci muoveremo alla ricerca degli outfit ideali.
E allora, che la consulenza abbia inizio! L’obiettivo della giornata insieme sarà quello di sperimentare abbinamenti per esaltare la figura di Betty, non quello di comprare tutto quello che si proverà. Per garantire la riuscita del servizio, e avere risultati sul lungo periodo, ci focalizzeremo su come fare acquisti sempre più consapevoli e autonomi, senza eccessi, e a indossarli con agio perché in sintonia con la propria essenza e con i colori naturali di incarnato, occhi e capelli. Perché prima di tutto deve essere – sempre – una questione di racconto autentico.
La sfida è proprio quella di riuscire a trovare il racconto per immagini più autentico e coerente con l’identità del cliente, in un approccio di estremo rispetto per le sue caratteristiche uniche, interpretando un capo di moda con personalità. È il valore dell’unicità, necessario per iniziare a guardarsi in modo diverso, come spesso avviene, già dal giorno dopo l’incontro, e instaurare un nuovo rapporto con i suoi abiti.
Largo alle immagini che sapranno raccontare eloquentemente come si è svolta la giornata!
Nel personale processo di creazione del tanto agognato outfit perfetto, credo che sia finalmente arrivato il momento di essere gli ispiratori e le muse di se stessi. E di vestirsi con intenzione! Eco-friendly, naturalmente.
Grazie Betty, grazie Humana. Felice di avervi incontrati nel mio percorso.
I più attenti avranno riconosciuto la citazione della poesia di Erri De Luca ‘‘Considero Valore’’. A chi non la conoscesse ne consiglio la lettura.
Immagini: Eleonora Rettori
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