Dicembre 16th, 2018

3 step per vestirsi “a cipolla”: da modo di dire ad astuzia contro il freddo

di rén collective

Di Lorenza Vacchetto

Art. 8/2018 – Responsabile editoriale: Lorenza Vacchetto


L’inverno è alle porte
! Se per correre ai ripari la prima cosa che pensi di acquistare è il giubbotto più pesante che ci sia in commercio, e la seconda quel maglione oversize visto in vetrina (o sperare che la zia te lo regali per Natale)… Aspetta! Forse non è proprio la giusta soluzione.

Leggi i nostri consigli – validi per maschi e femmine, di tutte le età – per affrontare i mesi più freddi dell’anno e scoprirai che basta una semplice astuzia, quella dell’ abbigliamento chiamato abitualmente “a cipolla, per apportare un significativo beneficio tanto alla salute, prevenendo l’insorgere di malanni stagionali, quanto all’ambiente.

 

Per combattere il freddo fai come lei: scegli di vestirti “a cipolla”, è una scelta intelligente e molto sostenibile.

 

Infatti, uno dei risvolti positivi riguarda la riduzione dell’impatto ambientale derivato dalle emissioni di CO2  per il riscaldamento dei locali. Fra gli errori più comuni, il primo è quello di vestirsi eccessivamente negli ambienti chiusi per poi, una volta usciti all’aperto, avere una percezione del freddo ancora più amplificata; il secondo errore, al contrario, riguarda la cattiva abitudine di vestire leggeri in casa con una temperatura che supera i 20° consentiti dalla legge (sebbene ci sia la tolleranza di due gradi al massimo).

Se è vero che ad un corpo asciutto corrisponde un corpo caldo, allora dovremmo preferire a monte tutti i tessuti traspiranti e naturalmente caldi, assicurandoci sufficienti possibilità di ricircolo di ossigeno tra l’ambiente esterno, la pelle e il capo stesso. Pile, felpe e maglioni sintetici sono esempi di capi che, per loro ‘’natura’’, non scaldano perché sono… plastica! Sembrerà strano perché quando si indossano invece avvertiamo caldo, ma è solamente dovuto al fatto che tutto il calore corporeo invece di fuoriuscire, resta isolato negli strati di tessuto. Sì può dire che avvenga un vero e proprio “effetto serra” con la formazione di umidità – cioè sudore, difesa del corpo per ottenere una naturale termo-regolazione – attraverso la quale si percepisce in misura maggiore sia il freddo che il caldo.

 

 

Prima di passare in rassegna i 3 step per proteggersi dal freddo, è doveroso soffermarci sui tessuti più adatti a garantire un buon isolamento termico. Il primato è detenuto dalla lana, fibra tanto igroscopica quanto idrofuga poiché, per la sua conformazione, quando è asciutta è in grado di assorbire vapore acqueo fino a un terzo del suo peso, senza dare la sensazione di umido e restituendolo, in modo analogo, in presenza di ambiente secco. Tuttavia non tutti i tipi di lana sono tollerati a causa del pizzicore che provocano a contatto con le pelli più delicate. Quelli da prediligere per le loro caratteristiche anallergiche sono quelli composti da qualità più morbide e pregiate come la lana Merino (o New Merino, certificazione sinonimo di garanzia nella scelta di un capo in lana autentica, etica e sostenibile), l’alpaca, il cashmere, il mohair, la vigogna, la lana di angora e quella ricavata dal pelo di yak (simile al cashmere e ottenuto per caduta spontanea).

 

 

Un altro tessuto in grado di isolare dal freddo in inverno e dal caldo in estate è la seta. Particolarmente consigliato per l’abbigliamento invernale è anche il pile, meglio ancora se ottenuto da poliestere certificato 100% riciclato.

Scopriamo ora i 3 step per mantenere il corpo protetto e al caldo:

PRIMO STEP – La nonna ha ragione: mettiti la canottiera!

Non sono molte le persone che danno la giusta importanza all’intimo. Eppure, per non patire il freddo è il primo fattore da considerare! Come spiegato, l’ideale sarebbe la lana: assorbe il sudore eliminato dall’uomo e a sua volta lo rilascia al momento opportuno, cedendolo ed evitando che “penetri nelle ossa”: nessun’altra fibra può farlo in modo così straordinario! Una curiosità: questo avviene sia d’inverno che d’estate. I beduini del deserto indossavano tradizionalmente capi in lana, ma anche i nostri nonni nei campi, d’estate, portavano magliette di lana.

In breve, i tessuti più adatti all’intimo invernale (canottiera, manica corta o lunga), da scegliere secondo le proprie necessità (esposizione al freddo e sensibilità della pelle) sono: 

  •  Se sei molto esposto al freddo e all’umido, opta per un capo in pura Lana, meglio ancora se Merino;

 

Il potere di indossare un intimo caldo… Gli effetti sono assicurati!

 

  • Se sei sottoposto a continui sbalzi termici scegli una composizione mista di 70% lana e 30% seta, ma se cerchi qualcosa di sottile e leggero, indicato per ambienti come casa e lavoro e, non ultimo, per dormire la notte, allora rivolgiti ad un capo in cui la percentuale di seta sia maggiore di quella della lana
  • Per le pelli più delicate (o per chi suda molto) la pura seta è quello che ci vuole, ma non solo! Grazie alla ricerca in ambito tessile, negli anni ’90 si è intravista la possibilità di realizzare un filato in cotone che fosse, al pari della lana, leggero, morbido e voluminoso con una sensazione al tatto vellutata e calda. Prova il caldo cotone. 

Basta scegliere l’intimo giusto e, già con una piccola spesa, ti accorgerai della differenza tanto che potrai permetterti di togliere uno strato di vestiti, stando ugualmente al caldo e passare così al…

SECONDO STEP – In medio stat virtus. 

Ovvero ciò che sta sopra all’intimo e sotto al capospalla. Questo secondo ‘’livello’’ è piuttosto soggettivo: prima di tutto deve essere calibrato, così da non ritrovarci “imbacuccati” in strati di indumenti inutili. Certo è che con la scelta degli indumenti giusti il tuo corpo sarà comunque protetto e caldo.

 

Ecco, forse ha un tantino esagerato!

 

Se hai svolto bene il primo step, e non sei una persona particolarmente freddolosa, probabilmente un solo “secondo strato” potrebbe essere più che sufficiente per stare al caldo, senza rinunciare ad eleganza e comodità. 

Ancora una volta entra in gioco la lana, quella di pullover e maglioni a lavorazione tricot, di tendenza, caldi e termoregolatori. Al contrario, puoi prevedere un ulteriore “intermezzo” sopra il quale poter indossare indumenti più pesanti, come il tipico cardigan da mettere e togliere al volo. Non è indispensabile che sia necessariamente pesante o “grosso”: la cosa importante è che ci sia una composizione fibrosa sintetica ridotta al minimo o nulla, altrimenti si rischia di vanificare tutto e sentirai ancora freddo! Scegli maglie in cotone/lana, confortevoli e delicate, o ancora T-shirt, camicie in seta, dolcevita e maglie più leggere in fibre vegetali (cotone e canapa) che non si impregnano di odori,   sono più sportive e comodissime (però meno calde della lana). 

Bene, ma quando esco all’aperto cosa mi metto?

TERZO STEP – Il capospalla: ‘‘team cappotto’’ o ‘‘team piumino’’?

 

Scommettiamo che la maggior parte dei maschietti fanno parte del “team piumino”.

 

Quanti di voi pensano che sia solo il capospalla il segreto per stare al caldo? Un buon giubbotto sicuramente protegge dal freddo ma se sotto si è vestiti in maniera non adeguata si avrà ugualmente freddo, anzi, forse verrà percepito ancor di più, dato che il corpo rischia di essere umido. Che tu appartenga al “team cappotto”, magari in feltro di lana, lineare ed elegante o che faccia parte del “team piumino”, impermeabile, imbottito e pratico, poco importa: sono entrambi due valide alternative per ripararsi dal freddo. L’importante è ricordare che questo è solo l’ultimo degli “strati” e che serve solo da protezione finale: il calore, come dimostrato da varie ricerche, deve essere trasmesso e mantenuto da ciò che sta più a stretto contatto con la pelle. Lo stesso discorso vale per mani e piedi che tendono a raffreddarsi facilmente trasmettendo una fastidiosa sensazione di gelo al resto del corpo. Anche la testa e il collo sono parti da proteggere con sciarpe e berretti che vadano a coprire anche fronte e orecchie nei giorni più gelidi. Ecco perché bisogna mantenerli sempre caldi con guanti, calze e scarpe abbastanza pesanti da poter trattenere il calore.

Con questi consigli pratici i brividi saranno solo un ricordo: ora sarai pronta/o ad affrontare anche le temperature sottozero, provare per credere!

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